La frutta, coltivazione fondamentale per l’agricoltura torinese
Il settore frutticolo è una delle eccellenze riconosciute dell’agricoltura piemontese, per la qualità della produzione e l’ampia diffusione delle coltivazioni.
Nel territorio della Città metropolitana di Torino le aziende agricole con terreni che coltivano fruttiferi sono 2287, pari al 15,9% delle aziende agricole attive sullo stesso territorio (dati Anagrafe Agricola 2016).
La percentuale più cospicua di aziende è attiva nella coltivazione di mele (37,8%), seguita da castagno (21,33%), pesche (19,4%) e actinidia (kiwi) (19,1%). Tra le altre coltivazioni più diffuse vi sono pere e ciliegie.
La superficie occupata dalla coltivazione di frutta nel territorio metropolitano è di 2995,3 ha, equivalente a meno dell’1,5% del totale della SAU, coerentemente con la natura non estensiva del tipo di coltivazione.
Le superfici maggiori sono occupate da coltivazioni di actinidia (23%), melo (19,6%), nocciolo (16,5%) e castagno (14,4%).
Nonostante il peso relativo in termini di superfici occupate e di aziende attive, rispetto al totale della produzione agricola metropolitana, il settore della frutta è uno dei più rappresentativi del territorio, come testimoniato dalla diffusa presenza di marchi di origine territoriale attribuiti a diverse varietà di frutta del Torinese. Tra i principali: antiche varietà di mele piemontesi (Paniere dei prodotti tipici e Presidio Slow Food e PAT); ciliegie di Pecetto (Paniere prodotti tipici e PAT); amarena di Trofarello (PAT); fragola di San Raffaele Cimena (PAT); fragolina di San Mauro Torinese (PAT); lampone di Rubiana (De.CO); marrone della val Pellice (PAT); marrone della Val Susa (PAT e Paniere); mela Rossa di Cuneo (PAT, prodotta anche nel Pinerolese); Nocciola del Piemonte (IGP); pere delle Valli di Lanzo (PAT); piccoli frutti (Paniere); susine della Collina Torinese (PAT).
L’analisi della distribuzione della produzione frutticola sul territorio ex provinciale mette in evidenza alcune significative specializzazioni territoriali. In particolare:
- la produzione di kiwi nel Pinerolese e nel Chivassese
- i castagneti in tutte le medie e basse valli alpine
- la diffusione dei noccioleti nelle aree collinari al confine con la Provincia di Asti
- la coltivazione di mele nella piana Cavourese e intorno a Cumiana
- la micro-specializzazione territoriale dei comuni produttori di ciliegie, tra Pecetto Torinese e Moncalieri.
Significativa dal punto di vista dell’economia locale, anche se non evidente dalla carta a causa delle piccole superfici occupate, è inoltre la coltivazione di piccoli frutti nei comuni di alcune vallate alpine, in particolare la Valle Susa, la Val Sangone e la Val Pellice.
Il consumo di frutta locale è uno dei temi più presenti nel dibattito relativo alla filiera corta e alla riduzione della distanza tra produttori e consumatori e all’alimentazione nelle mense scolastiche, dove sono presenti numerosi progetti finalizzati ad aumentare il consumo di frutta tra gli studenti (es. Frutta al mattino).
Secondo le rese medie per ettaro nel territorio del Torinese (dati Regione Piemonte, 2013), i quasi 6000 ha coltivati a mele (solo per fare un esempio) all’interno dei confini della Città Metropolitana possono produrre circa 175.000 tonnellate di frutta (con metodi convenzionali), rappresentando un fondamentale bacino di rifornimento potenziale per gli oltre 20 milioni di pasti erogati ogni anno dalle mense scolastiche dei comuni metropolitani.

DISTRIBUZIONE DELLA SUPERFICIE COLTIVATA A FRUTTA E COLTIVAZIONI PREVALENTI NEI COMUNI DELLA CITTÀ METROPOLITANA (FONTE: REGIONE PIEMONTE, 2016)
(Credits immagine di copertina: https://www.pexels.com/it-it/foto/albero-apple-azienda-agricola-cibo-6035/)